È stato realizzato dai ricercatori il primo protocollo su come raccogliere e interpretare i dati
Nelle scorse settimane i ricercatori che partecipano a LIFE Conceptu Maris hanno realizzato un importante passo per lo sviluppo del progetto e, dunque, per la conservazione delle specie simbolo del Mediterraneo, i cetacei e le tartarughe marine.
Dopo mesi di lavoro, infatti, i partner hanno definito la prima bozza di un protocollo condiviso per la raccolta e l’analisi dei dati sulle specie e sull’ambiente, in linea con i requisiti del quadro giuridico.
Dal punto di vista tecnico, si è trattato della conclusione dell’azione A2 (First draft protocol data collection & analysis) di cui è responsabile il partner francese ÉcoOcéan Institut, un documento cruciale per il proseguimento del progetto che ha richiesto lo sforzo congiunto di tutti i partner.
In estrema sintesi, si tratta del primo documento (LINK – da MEDIA > documenti di progetto) che definisce uno standard unico per un’infinità di operazioni in cui, finora, ogni team di ricerca rischiava di agire a proprio modo: da come effettuare i monitoraggi delle specie e delle attività umane (rifiuti e traffico marittimo) a come raccogliere i campioni d’acqua per le analisi ecologiche, da quali metodologie utilizzare per sviluppare e testare adeguati indicatori della valutazione dello stato di conservazione delle specie a come interfacciarsi con i complessi aspetti legali esistenti per ogni specie.
Il primo, enorme, vantaggio di questo nuovo approccio sarà la possibilità di confrontare i dati in ogni area del Mediterraneo, in ogni momento e con i ricercatori di altri progetti. È quindi una sorta di “lingua “comune pensata per difendere la biodiversità.