Direttiva Habitat: Allegato IV. Stato di conservazione MED: “Sfavorevole-Inadeguato” (Unfavourable-Inadequate)
Lista rossa IUCN: “Minor preoccupazione” (LC), non ci sono stime di abbondanza a livello globale ma solo in specifiche aree. La sub-popolazione mediterranea è stata recentemente definita come “In via di estinzione” (EN). Sono stati, infatti, rilevat di segni di declino della popolazione nei mari del bacino.
Possibilità di avvistamento
È una specie cosmopolita ampiamente distribuita nei mari tropicali e temperati caldi. In Mediterraneo può essere avvistato in tutto il bacino ma è presente principalmente nel Mare di Alboran, alle Baleari, nel Bacino Corso-Ligure-Provenzale e nell’Egeo occidentale. In Italia è presente nel Tirreno meridionale e nel Mar Ionio. In Sicilia ci sono stati diversi avvistamenti della specie alle Egadi, nello Stretto di Messina e sul versante ionico. Ha subito una drastica riduzione negli ultimi anni anche da zone dove era storicamente avvistato con frequenza. Vive principalmente in acque profonde e, in cerca di cibo, si avvicina a canyon sottomarini, pendii e zone con fondale accentuato dove si formano accumuli di zooplancton, condizioni che attraggono una notevole varietà di cefalopodi.
Come riconoscerlo in mare
Dimensioni: 3-4 metri di lunghezza, 500-600 chilogrammi di peso. I maschi hanno dimensioni leggermente maggiori rispetto alle femmine.
La sua livrea lo rende inconfondibile rispetto a tutti gli altri delfinidi. È di color grigio scuro ma presenta numerosissime cicatrici bianche, soprattutto su dorso e zona laterale del corpo, frutto delle lotte con i suoi conspecifici e delle ferite provocate dai calamari di cui si nutre. La scarsa pigmentazione dei tessuti danneggiati gli conferisce, quindi, la sua caratteristica colorazione “sfumata” bianco-grigia. Il capo è globoso ed è privo di rostro, la pinna dorsale è alta, falcata e in posizione mediana. Lo sfiatatoio è a forma di mezzaluna, molto ampio.
Note biologiche
Cetaceo odontoceto, appartenente alla famiglia Delphinidae. Si nutre prevalentemente di cefalopodi (specialmente calamari) ma, in loro assenza, anche di pesci. Vive in gruppi numerosi, formati da circa 30 individui, anche se talvolta sono stati osservati fino a 100 individui assieme. Maschi e femmine raggiungono la maturità sessuale intorno ai 7 anni e, dopo l’accoppiamento, la gestazione dura 13-14 mesi. Non si sa molto sulla sua vita riproduttiva, si ipotizza che le nascite avvengano durante i mesi più caldi e che il piccolo misuri poco più di 1 metro. Il grampo può vivere oltre 40 anni. Gli individui formano legami stabili a lungo termine, con una struttura sociale stratificata in base all’età e alle classi di sesso, con forti associazioni tra maschi adulti e tra femmine adulte.
Producono un’ampia gamma di vocalizzazioni con frequenze comprese tra 30 Hz e 22 kHz, includendo clicks a banda larga, vocalizzazioni stereotipate (pulse-burst), suoni a banda stretta a bassa frequenza (grunts e chirps) e fischi (whistles).
Curiosità
- È possibile riconoscere gli esemplari più vecchi perché sono molto più chiari dei giovani e presentano più cicatrici.
- Come gli altri Odontoceti, comunica con il suo gruppo attraverso click e, più raramente, tramite brevi fischi, che usa anche per l’ecolocazione.
- È stato provato che in natura sono possibili ibridazioni tra il grampo e il tursiope. A livello mondiale si trovano in associazione anche con altre specie, ma in Mediterraneo è poco comune.
- Non ha denti nella mascella ed ha tra due e sette paia di denti a forma di piolo nella mandibola, caratteristica insolita per i delfinidi. I denti hanno poca o nessuna funzione per il foraggiamento, in quanto la specie, specializzata in cefalopodi, ingoia le prede intere. Si ipotizza che vengano usati principalmente nelle interazioni sociali con i conspecifici.
- Come altri delfinidi, a volte emergono dall’acqua (spy-hopping), rivelando l’intera testa e il corpo fino alla pinna per 3 secondi o più, come se osservassero l’ambiente circostante. Comportamento tipico della specie ma ancora poco conosciuto è mantenere la coda fuori dall’acqua in verticale per diversi secondi, fino a quasi un minuto, ondeggiandola.