Network

Advisory Board

Gli undici partner che partecipano a LIFE Conceptu Maris possono contare sul prezioso contributo dell’Advisory Board, il comitato consultivo del progetto, che è composto da circa una trentina di enti, autorità nazionali e locali, compagnie di navigazione e organizzazioni non governative che operano in difesa del mare. Negli anni di progetto 2022-2026, il loro ruolo sarà cruciale nella creazione di una rete istituzionale, tecnica e di sensibilizzazione che permetta di definire nuove ed efficaci misure di conservazione per cetacei e tartarughe e di protezione degli ecosistemi. 

Compagnie di navigazione

Imprescindibili per la riuscita di Conceptu Maris, le compagnie di navigazione (Grimaldi Lines, Minoan Lines, Corsica & Sardinia Ferries, Tirrenia, Balearia, Grandi Navi Veloci) mettono a disposizione della scienza i loro traghetti passeggeri, che si trasformano così in vere e proprie navi da ricerca, sia per il monitoraggio delle specie lungo le tratte precostituite sia per la raccolta in mare aperto di dati ambientali fondamentali per il progetto. Grazie a innovativi sistemi di prelievo dell’acqua di mare, infatti, i ricercatori possono incrementare le loro conoscenze sull’ambiente marino e sulle esigenze ecologiche delle specie target. Nell’ambito del progetto Conceptu Maris è prevista anche la formazione di una parte del personale delle navi, per ridurre il rischio di impatto in navigazione con i cetacei, e il coinvolgimento di volontari formati nelle attività di osservazione in mare.

LIFE18 NAT/IT/000942
Mitigare le interazioni tra delfini e pescatori

Periodo: dal 01/2020 al 12/2024

Beneficiario coordinatore:
CNR- IRBIM Istituto per le Risorse Biologiche e le Biotecnologie Marine

Beneficiari associati:
AMP Isole Egadi • AMP Torre del Cerrano • Filicudi WildLife Conservation • Università degli studi di Padova • Area Marina Protetta Punta Campanella • AMP Tavolara • Blue World Institute of Marine Research and Conservation • Legambiente • Università degli studi di Siena

Il progetto LIFE DELFI nasce dalla preoccupazione crescente all’interno della comunità scientifica internazionale per le interazioni dei cetacei con le attività di pesca professionale. In particolare, a preoccupare maggiormente è il frequente riscontro di segni di interazione con gli attrezzi da pesca sulle carcasse di delfini rinvenute in spiaggia o in mare.
Ecco perché LIFE DELFI si occupa di limitare al massimo l’interazione tra delfini e pescatori. Vengono portate avanti attività di ricerca e monitoraggio dei delfini per comprendere meglio il loro comportamento nei pressi degli attrezzi e l’entità delle loro interazioni, vengono coinvolti i pescatori con un fitto programma di attività in mare e corsi di formazione per incentivarli verso attività di pesca sostenibili. Nell’ambito del progetto è stata sviluppata l’app Marine Ranger che permette a qualunque cittadino si trovi in mare di segnalare l’avvistamento di un mammifero marino attraverso foto, video e una breve descrizione.

LIFE20 GIE/IT/001352
Conoscere e amare le aree marine Natura 2000 allo scopo di proteggerle

Periodo: dal 10/2021 al 10/2025

Beneficiario coordinatore:
Federazione Italiana dei Parchi e delle Riserve Naturali (Federparchi)

Beneficiari associati:
Triton Research (ideatore) • Fundaciòn Biodiversidad • Lipu ODV

Ridurre l’impatto umano sui siti Natura 2000 marini in Italia e Spagna aumentando la conoscenza da parte degli utenti del mare è lo scopo del progetto LIFE A-MAR Natura2000. Per migliorare la tutela delle aree marine il progetto punta a coinvolgere un pubblico ampio, fatto di residenti, diportisti, pescatori, subacquei, guide naturalistiche, ambientalisti, ricercatori, gestori di aree protette e dei siti marini della Rete Natura 2000. Si conta così di raggiungere oltre 6 milioni di persone e 1200 portatori di interesse che aumenteranno la loro conoscenza delle aree marine Natura 2000 e miglioreranno i loro comportamenti in mare, proteggendoli e facendoli conoscere.

LIFE20 NAT/IT/000067
Survey and Treatment On Ghost nets

Periodo: dal 10/2021 al 09/2026

Beneficiario coordinatore:
ISPRA

Beneficiari associati:
Corpo Forestale di Vigilanza Ambientale della Regione Sardegna • Parco Nazionale dell’Asinara • MCM Consorzio Coop Produzione Lavoro • AGRIS • Petra Patrimonia Corsica

Scopo del progetto è proteggere e migliorare lo stato di conservazione dell’habitat prioritario “praterie di Posidonia oceanica” e dell’habitat “Reefs a coralligeno”, entrambi inclusi nella Direttiva 92/43/CEE e nella rete dei siti Natura 2000, oltre che minacciati dalla presenza di ALDFG (Abandoned, Lost or otherwise Discarded Fishing Gear), attrezzi da pesca abbandonati o smarriti che giacciono nell’ambiente marino deturpandolo, peggiorandone lo stato di conservazione e diminuendo la biodiversità. Questi habitat sono stati scelti per il loro elevato valore ecologico e ambientale e per la loro rappresentatività nell’area di studio che include il Golfo dell’Asinara e la costa Nord Occidentale della Sardegna.

Monitoraggio, censimento, raccolta e avvio al Riciclo delle reti fantasma: i pescatori protagonisti della salvaguardia del mare

Periodo: 2022-2023 (18 mesi)

Beneficiario coordinatore:
ISPRA

Beneficiari associati:
Consorzio PolieCo • Università degli studi di Siena • Parco Nazionale dell’Asinara – AMP Isola dell’Asinara AMP Asinara • Comune di Villasimius – AMP Capo Carbonara

Realizzato nell’ambito del Bando del Fondo Europeo per gli Affari Marittimi e per la Pesca (FEAMP) 2014/2020, il progetto Mo.Ri.net (Monitoraggio, censimento, raccolta e avvio al Riciclo delle reti fantasma: i pescatori protagonisti della salvaguardia del mare) ha lo scopo di dare un contributo tangibile alla risoluzione della problematica dei rifiuti galleggianti e depositati sul fondo marino, responsabili di un impatto ambientale diretto e molto serio nei confronti dell’ecosistema e di habitat e specie protetti. Il progetto sarà svolto sia all’interno che all’esterno delle aree marine protette dell’Isola dell’Asinara e di Capo Carbonara. L’obiettivo primario è quello di ripristinare gli habitat marini compromessi mediante azioni concrete di rimozione dei rifiuti (rifiuti plastici, reti fantasma, attrezzi da pesca persi o abbandonati), coinvolgendo attivamente i pescatori e sensibilizzando sul tema mediante attività di divulgazione e disseminazione.

LIFE04 NAT/IT/000187
Un network per la conservazione delle tartarughe marine in Italia

Periodo: 2004-2008

Beneficiario coordinatore:
CTS Ambiente

Beneficiari associati:
Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio • Ministero delle Politiche Agricole e Forestali • Comando Generale delle Capitanerie di Porto • AGCI Pesca • Area Marina Protetta di Punta Campanella • Fondazione Cetacea • Legambiente • Lega Pesca • Parco Naturale della Maremma • Università di Siena – Università di Torino • 3 Regioni (Toscana, Lazio e Calabria) • 3 Province (Agrigento, Cagliari e Reggio Calabria) • 4 Parchi Nazionali (Arcipelago Toscano, Cilento, Gargano e Asinara) • Acquario di Livorno • Centro Recupero Tartarughe di Policoro • Federpachi • Fondo Siciliano per la Natura

Il progetto si è proposto di attuare azioni urgenti di conservazione a favore di Caretta caretta, specie protetta a livello nazionale ed internazionale particolarmente sensibile e minacciata dall’attività dell’uomo, attraverso la creazione di una rete/network di presidi, distribuiti sul territorio italiano, mirati alla riduzione delle minacce che insistono sulla specie. A livello italiano mai prima d’ora si era cercato di riunire sotto un’unica rete tutti i soggetti impegnati nella salvaguardia di questi animali. Tra gli obiettivi raggiunti con successo: l’avvio di 5 nuovi Centri di Recupero Tartarughe Marine, situati in località strategiche; l’attivazione di un Numero Verde, attivo 24 ore su 24 e valido su tutto il territorio nazionale, per la segnalazione di situazioni di emergenza; la diffusione di metodi e procedure di recupero, marcaggio e raccolta dati uniformate e standardizzate; lo svolgimento di un programma coordinato di formazione rivolto ai pescatori, per sensibilizzare la categoria circa l’importanza del loro contributo per la conservazione della tartaruga marina e per agevolare le attività di sperimentazione previste dal progetto; la sperimentazione di sistemi per la riduzione delle catture accidentali; la creazione di una Banca Dati nazionale; l’elaborazione di Linee Guida per la riduzione dell’interazione con le attività di pesca per favorire la diffusione su scala nazionale di sistemi di pesca a basso impatto.

LIFE18-NAT-IT-000846

Periodo: dal 01/10/2019 al 30/09/2024

Beneficiario coordinatore:
Stazione Zoologica Anton Dohrn

Beneficiari associati:
Consorzio di Gestione dell’Area Marina Protetta di Tavolara-Punta Coda Cavallo, Area Marina Protetta Isole Pelagie – Ente Gestore Comune di Lampedusa e Linosa (IT), Costa Edutainment S.p.A. (IT), Consorzio Mediterraneo (IT), Consiglio Nazionale delle Ricerche – Istituto per le Risorse Biologiche e le Biotecnologie Marine (IT), Legambiente Onlus, Marine & Environmental Research (MER) Lab Ltd (GR), Softeco (IT) – Università degli studi di Padova-Dipartimento di Biologia (IT)

Nel Mediterraneo gli elasmobranchi (squali e razze) sono in pericolo. Almeno la metà delle razze (16 specie su 32) e il 54% delle specie di squalo presentano, infatti, seri rischi di estinzione per cause perlopiù riconducibili alle attività umane: inquinamento, modifica dell’habitat e, soprattutto, pesca. Il progetto Elife si propone quindi di migliorare la loro condizione, sviluppando le migliori pratiche di conservazione nel contesto della pesca professionale in alcune aree delle coste italiane (Chioggia, Gallipoli, Lampedusa, Cirò Marina / Porto Cesareo, Nord Sardegna, Marsala, Mazara del Vallo e Isole Pelagie) attraverso azioni pilota e dimostrative. Nello specifico, sono oggetto di studio e sperimentazione ami da pesca circolari da utilizzare nella pesca con i palangari e griglie di esclusione per la pesca a strascico. Verrà creata anche una banca dati che consentirà di aumentare le conoscenze su squali e razze, favorendo lo scambio di informazioni. Il progetto Elife prevede una stretta collaborazione con i pescatori, protagonisti delle attività di sperimentazione sul campo.

Attivo a Roma dal 2010, il Centro di Informazione e Comunicazione INFO/RAC è la “voce del Mediterraneo”. È, infatti, il centro a supporto del Segretariato della Convenzione di Barcellona del Programma delle Nazioni Unite per l’Ambiente/Piano d’Azione per il Mediterraneo (UNEP/MAP) accreditato a  diffondere informazioni ambientali, instaurare un dialogo con i media e sensibilizzare i cittadini, attraverso tutti i linguaggi a disposizione della comunicazione. INFO/RAC si occupa anche della progettazione e della realizzazione di un’infrastruttura comune di dati ambientali e territoriali e servizi di rete per l’informazione tra gli Stati costieri del Mare Nostrum. In quest’ambito rientra anche lo sviluppo di SEAWatcher, una app rivolta sia alla folta comunità dei pescatori sia a subacquei, diportisti e turisti, che permette di segnalare, attraverso la geolocalizzazione, la presenza in mare di marine litter (rifiuti marini in genere, come plastiche, reti e attrezzi da pesca dispersi).