Tartaruga verde

Nome comune: Tartaruga verde
Nome scientifico: Chelonia mydas

Direttiva Habitat: Allegato II e IV. Stato di conservazione MED: “Sfavorevole-cattivo” (2013-2018).

Lista rossa IUCN: “In pericolo” a livello globale, con trend in diminuzione. A livello mediterraneo non è ancora disponibile la valutazione dello stato di conservazione di questa specie a causa della scarsità di dati disponibili. Nell’ultimo rapporto del Marine Turtle Specialist Group, datato 2020, sono stimati circa 2.800 nidi ogni anno nel Mediterraneo, distribuiti prevalentemente tra Turchia, Cipro e Siria.

Possibilità di avvistamento
Non nidifica in Italia. Occasionalmente vengono avvistati individui giovani, prevalentemente lungo le coste pugliesi e calabresi. La specie ha una minore tolleranza alle basse temperature rispetto a Caretta caretta, in quanto è a tutti gli effetti una specie tropicale.

Come riconoscerla
Dimensioni: nel Mediterraneo gli adulti possono raggiungere i 120 cm di lunghezza del carapace ed un peso compreso tra 100 e 200 chilogrammi.
Il carapace è dotato di quattro paia di scudi costali non sovrapposti (embricati), di colorazione bruno-olivastra con striature e macchie gialle o marmorizzate mentre il piastrone (la parte inferiore) è di colore chiaro, tra il bianco e il giallo. Gli esemplari più giovani presentano un colore più uniforme del carapace con gli arti bordati di bianco/giallo. La testa affusolata è proporzionalmente più piccola rispetto a Caretta caretta e presenta solo un paio di placche pre-frontali. Come nelle altre specie di tartaruga marina, è possibile distinguere il sesso solo negli adulti, con il maschio che presenta una coda più sviluppata e le unghie degli arti anteriori più lunghe.

Note biologiche
Come la maggior parte delle tartarughe marine, compie importanti migrazioni, anche di migliaia di chilometri, frequentando nell’arco della vita un gran numero di località e habitat. Dopo una prima fase in cui i giovani si nutrono opportunisticamente degli organismi che incontrano in mare aperto, le tartarughe verdi diventano prevalentemente erbivore, cibandosi di piante ed alghe marine che trovano negli ambienti costieri bassi e ben illuminati.
Raggiunta la maturità sessuale, maschi e femmine si dirigono verso le aree di riproduzione. Dopo l’accoppiamento i maschi tornano ai siti di alimentazione costiera, prevalentemente localizzati lungo le coste nordafricane, mentre le femmine si dirigono verso le spiagge per la nidificazione. Al termine della stagione riproduttiva, anche le femmine migrano nuovamente verso le aree di pascolo con un’elevata fedeltà al sito.
Nel Mediterraneo la stagione riproduttiva va indicativamente da maggio a settembre, con il picco dell’attività tra giugno e luglio.

Curiosità

  • È l’unica tartaruga marina principalmente erbivora.